Covid-19 ed Economia Circolare
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11 Febbraio 2021Piano d’azione per l’economia circolare: via libera dal Parlamento Europeo
Un’ulteriore pietra miliare si aggiunge al cammino della sostenibilità. Mercoledì 27 gennaio la Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo ha approvato il Piano d’azione per l’economia circolare con 66 voti favorevoli, 6 contrari e 7 astenuti.
In questa occasione gli Eurodeputati hanno inoltre richiesto degli obiettivi vincolanti per l’uso e il consumo di materiali da raggiungere tassativamente entro il 2030. Il rapporto sarà votato durante la sessione plenaria prevista per il mese di febbraio.
Il Piano d’azione per l’economia circolare: cos’è e cosa prevede
Il Piano d’azione per l’economia circolare, reso noto lo scorso 11 marzo 2020, è un documento integrativo del Green Deal con cui la Commissione europea sottolinea ancora una volta la propria ambizione di rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050 e di creare un’alleanza mondiale per l’economia circolare volta a promuovere e a diffondere la sostenibilità in tutto il pianeta. Nel documento è più volte sottolineato come gran parte dell’impatto ambientale di creazione dei prodotti, (circa l’80%) si concentri nella fase di progettazione.
Obiettivo del Piano d’azione per l’economia circolare è stabilire principi di sostenibilità da attuare su particolari aspetti della filiera produttiva così da migliorare la durabilità e la riparabilità dei prodotti, aumentare il contenuto riciclato nei manufatti e ridurre le impronte di carbonio (carbon footprint) e le impronte ambientali. Le catene di valore maggiormente coinvolte: elettronica e TIC; batterie e veicoli; imballaggi; plastica; prodotti tessili; costruzione ed edilizia; prodotti alimentari. Il Piano d’azione per l’economia circolare pone grande attenzione alle catene di valore che risultano essere maggiormente impattanti sull’ambiente e su cui è necessario agire con la massima urgenza.
Elettronica e TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione)
I rifiuti provenienti dal settore dell’elettronica e del TIC non solo sono in costante aumento ma il loro riciclo si attesta su valori molto bassi (meno del 40% in tutta l’UE). La Commissione a tal proposito presenterà una “Iniziativa per un’elettronica circolare” in cui vi saranno non solo nuove regole per la progettazione nonché produzione dei dispositivi elettronici ma anche delle restrizioni in merito dell’utilizzo di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Batterie e veicoli
Il settore della mobilità sarà oggetto di importanti e repentini cambiamenti nei prossimi mesi. Si ricorda difatti che soltanto qualche settimana fa la Commissione europea ha approvato con 2,9 miliardi di Euro di finanziamento il secondo Importante Progetto di Comune Interesse Europeo (Important Projects of Common European Interest, IPCEI) al fine di sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore delle batterie. Quanto al settore dei veicoli, la Commissione rimarca il proprio impegno nel voler introdurre l’utilizzo di combustibili alternativi e sostenibili per il trasporto e rafforzare la transizione del settore verso un’economia circolare.
Imballaggi
La Commissione europea, considerato il quantitativo record di imballaggi registrato nel 2017, propone di stabilire regole chiare e di facile attuazione per i cittadini e per gli imprenditori così da garantire che entro il 2030 tutti gli imballaggi presenti nel mercato europeo siano riutilizzabili o riciclabili.
Plastica
Considerate le stime riportate da alcuni studi, il consumo di plastica nei prossimi 20 anni raddoppierà. Al fine di arginare tale fenomeno, la Commissione europea non solo continuerà a promuovere iniziative a livello globale ma adotterà degli strumenti ad hoc volti a catturare le microplastiche in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti o a misurare le microplastiche rilasciate in modo sia intenzionale (quelle ad esempio dei prodotti per la cura del corpo) che non intenzionale (pneumatici e prodotti tessili).
Prodotti tessili
L’impatto ambientale dell’industria tessile è davvero preoccupante. Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari. Al fine di lottare contro la fast fashion (la moda veloce) e di promuovere modelli commerciali sostenibili, la Commissione predisporrà nuove misure di progettazione ecocompatibili per i prodotti tessili.
Costruzione ed edilizia
Il settore delle costruzioni è responsabile di oltre il 35% dei rifiuti prodotti dall’Unione europea. La Commissione per tale settore promuoverà il principio di circolarità per quanto riguarda il ciclo di vita degli edifici predisponendo dei registri digitali per gli edifici e promuovendo l’utilizzo del quadro pilota Level(s), un framework in grado di misurare e valutare la sostenibilità negli edifici.
Prodotti alimentari, acqua e nutrienti
La Commissione, considerate le stime dello spreco di cibo e di risorse naturali all’interno dell’Unione europea, proporrà azioni che vadano non solo a ridurre tali dati ma anche a supportare la strategia From Farm to Fork, il provvedimento con cui l’Unione europea mira a creare entro il 2030 un sistema sostenibile all’intero della filiera agroalimentare. Tra le misure previste dalla Strategia From Farm to Fork da realizzarsi entro il 2030 si ricorda:
- La riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi chimici;
- La riduzione di almeno il 20% dell’uso dei fertilizzanti;
- La riduzione del 50% delle vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento;
- La destinazione di almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica.
FONTE: www.nonsoloambiente.it