L’UE approva i nuovi impegni europei sul clima: cosa deve fare ora l’Italia?
2 Luglio 2021Riforma criteri ambientali minimi per veicoli adibiti al trasporto su strada
7 Luglio 2021Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2021
Mercoledì 30 giugno si è svolta in occasione dell’evento “Spritz For Future Day”, promosso dal Tavolo del Riuso di Torino e Piemonte e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, la presentazione del “Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2021”.
Rete ONU ha sostenuto e arricchito con le esperienze di molti suoi soci la realizzazione di questa edizione del Rapporto insieme a Labelab: mai come quest’anno il Rapporto, da sempre strumento di conoscenza, riflessione e promozione del settore del riutilizzo in Italia, diventa non solo utile ma indispensabile, in una situazione complessa come mai prima.
La pandemia e i conseguenti lockdown hanno inciso profondamente sulle attività di riuso di fiere, mercati, operatori informali, esercenti, conto terzisti, ambulanti, cooperative, aziende: le attività sono rimaste chiuse a lungo, i settori strettamente connessi con la raccolta rifiuti, ad esempio la raccolta del tessile hanno dovuto affrontare problematiche complesse, i ristori hanno sostenuto solo alcune categorie di riutilizzatori e, per contro, ogni qual volta l’allentamento delle misure anti Covid-19 lo permetteva, abbiamo visto una ritrovata vitalità degli operatori e un’attenzione crescente del pubblico dei consumatori.
La crisi economica e l’attenzione crescente alla sostenibilità e in genere alle tematiche di salvaguardia dell’ambiente spingono ogni giorno gli italiani ad acquisti consapevoli, più economici e più responsabili, e l’usato svolge un ruolo fondamentale.
La promozione ed espansione del riutilizzo è una sfida innanzi tutto culturale, lanciata all’opinione pubblica, che dimostra ogni giorno di riconoscere e sostenere il settore attraverso i suoi consumi consapevoli, e contemporaneamente è un pungolo alle istituzioni nazionali e locali, ai decisori politici, a tutti coloro che con provvedimenti, delibere, decreti attuativi, leggi, possono e devono accompagnare le pratiche di riutilizzo e di end of waste perché si diffondano maggiormente e si rafforzino dove già presenti.
E’ il grido di dolore di un settore in espansione, che rappresenta la R più importante (dopo la Riduzione) nella gerarchia conclamata dell’Unione Europea e ancor di più della sostenibilità globale: abbiamo bisogno di una legge di riordino del settore, di cui giacciono in Parlamento almeno tre versioni ugualmente interessanti e ricomponibili senza grandi sforzi, di decreti attuativi delle Direttive europee assorbite dalla nostra legislazione, non ultima la Legge 116 dello scorso anno dedicata alla Responsabilità Estesa del Produttore, di chiare procedure per l’end of waste.
Il Rapporto Nazionale ci presenta un quadro del settore variegato e positivo, in grande e veloce movimento, in cui si moltiplicano esperienze innovative e sperimentali in campi che vanno dall’abitare al trattamento del tessile, dalla raccolta dei libri usati alla solidarietà e che vedono in campo giovani professionisti in tutta Italia.
Le imprese e in modo particolare le imprese sociali esplorano svariati terreni e opportunità di investimento e sviluppo, il corto circuito con le esperienze e le pratiche solidali allarga e rafforza la reputazione del riuso nel nostro paese, restituendoci la rappresentazione di un settore importante, in crescita, in linea con le aspettative e le richieste di uno sviluppo sostenibile, con mille idee e opportunità.
FONTE: Eco dalle Città